La Dentosofia incontra la cromopuntura

L’intuizione di Peter Mandel, che cura con il colore, si integra con le scoperte dei dentosofi francesi.

La Dentosofia, il cui significato è  “Saggezza dei denti” nasce in Francia negli anni ’80 ideata da  Michel Monteaud e Mathieu Rodriguez .

Consiste in una terapia caratterizzata da un approccio umanistico all’arte dentistica basata su tecniche funzionali conosciute, che pone in evidenza il legame tra l’equilibrio della bocca, l’equilibrio dell’essere umano e, più estesamente, quello del mondo intero.

Le scoperte di Renè Soules e Andres Besombes (Francia anni ’50) sulle potenzialità della dinamica orale si integrano con i concetti funzionali del professor Pedro Planas (Spagna 1912-1994) tenendo conto del fatto che intorno alla bocca c’è un individuo ‘tri-articolato’ costituito da un corpo, un’anima e uno spirito.

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Il linguaggio simbolico della Dentosofia

L’essere umano porta dentro di sé tutti gli elementi esistenti nell’universo (minerale, animale, vegetale) e la bocca può rappresentare una via per “decifrare” questi componenti  che nei denti sono presenti. Le varie strutture che li costituiscono (smalto, dentina, cemento, tessuto pulpare ecc) sono infatti differenti perché diversa è la loro derivazione embriologica (che quindi ne giustifica la ben precisa funzione biologica)

 

Inoltre la Dentosofia riprende molti concetti della medicina antroposofica (Rüdolf Steiner  1861-1915) e si avvale anche del concetto di archetipo che significa ‘modello’.

A livello collettivo esiste un linguaggio comune che prescinde da qualsiasi cultura, religione, livello sociale: ad esempio quando si parla di ‘madre’ tutti sanno a cosa ci si riferisce .

Nel pensiero di Carl Gustave Jung (1875-61) archetipo significa ‘immagine primordiale’. Pertanto, grazie all’impegno, agli studi e alla ricerca di questi appassionati dentosofi anche la bocca viene codificata ed esprimendosi in questo linguaggio fatto di archetipi, diventa un ‘libro’ che racconta la storia della persona.

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L’osservazione della bocca, infatti, consente al terapeuta di comprendere come il paziente abbia recepito o recepisca la relazione con i diversi archetipi di cui i denti portano la memoria.

Quali sono i simboli cui si riferiscono i denti?

Nell’arcata superiore, per esempio, i due incisivi centrali rappresentano l’archetipo paterno (destro) e quello materno (sinistro)

L’arcata superiore ‘parla’ della genealogia (del passato),  quella inferiore del ‘fare concreto’ (del futuro) mentre il rapporto di masticazione tra le due arcate, vale a dire l’occlusione, del  (presente) cioè di come viene percepito il mondo che ci circonda.

La lingua rappresenta l’io e quindi in funzione di come si posiziona all’interno della bocca si comprende come la persona si senta in relazione al mondo.

Nel caso in cui, ad esempio, sia presente una mancanza di contatto nella zona anteriore (morso aperto), la lingua tende ad ‘uscire’ quando il soggetto parla o deglutisce: spesso questa occlusione è presente in persone che faticano nel decidere, che seguono le idee di altri, ed hanno un pensiero instabile.

Al contrario nel caso in cui sia presente un morso molto chiuso (morso profondo) la lingua rimane ‘costretta’ in spazi esigui perché l’arcata superiore sopravanza rispetto all’arcata inferiore: la persona, in questo secondo caso, è condizionata dal propio pensiero razionale, è introversa ed esprime a fatica le proprie emozioni, avendo anche molte difficoltà a cambiare le proprie convinzioni.

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Tratti della biografia dell’individuo, altresì, si possono cogliere dalla posizione anomala dei denti e dalle varie patologie che colpiscono le diverse strutture che li compongono.

Non si tratta quindi solo della possibilità di conoscere la persona tenendo conto del reale legame energetico che esiste tra i denti (odontoni) e i vari organi del corpo (come insegna la medicina tradizionale cinese) ma di un complesso linguaggio simbolico che permette di cogliere quali siano i significati emozionali del paziente.

La Dentosofia rappresenta quindi una delle branche della moderna medicina funzionale che si basa sul concetto  che nella persona esistono delle informazioni ataviche registrate a livello cellulare.

I rapporti tra le due arcate non sono mai casuali come pure la posizione dei denti, ma sono ‘funzionali’ rispetto al sistema a cui appartengono e condizionano (o sono condizionati da) tutto ciò che sta intorno.

Quale terapia usa il dentosofo?

L’attivatore plurifunzionale è un apparecchio che agisce non solo come strumento ortodontico ma anche come riequilbratore di tutte le funzioni che, in presenza di malocclusione, compaiono spesso alterate.

Si ottengono effetti su deglutizione, fonazione, respirazione, masticazione che ovviamente coinvolgono il sistema nervoso autonomo e i riflessi sub-corticali.

L’attivatore infatti permette un lavoro percettivo per il contatto che si crea fra la sua superficie e quella dei denti, inducendo così dei cambiamenti e degli spostamenti dentali attivi che sono funzionali all’equilibrio della persona in toto.

Non si ha quindi solo un effetto passivo, riduttivo, uno ‘spostamento forzato’ che tiene conto esclusivamente delle necessità ‘estetiche’ e dell’occlusione ‘ideale’ secondo i concetti dell’ortodonzia ‘meccanicistica’.

Si ottiene, invece, una rifunzionalizzazione globale che porta inevitabilmente una trasformazione anche sul piano psico-affettivo.

La medicina esogetica e la Cromopuntura

La medicina esogetica, ideata dal tedesco Peter Mandel negli anni 70, coniuga gli antichi saperi della tradizione (prefisso eso da ‘esoterico’ che significa ‘rivolto a pochi’) con le nuove scoperte della medicina energetica e della bio-fisica (suffisso getica  da ‘energetica’)

All’oggi la fisica quantistica ha evidenziato (attraverso gli studi di David Bohm 1917-1992) che aldilà del mondo materiale, quello visibile, (esplicito) esiste un mondo sub-atomico dove è presente la pura informazione (implicito) che, veicolata dall’energia, dà luogo alla materia.

Questo nuovo paradigma consente di comprendere la malattia secondo una nuova visione che ritrova tratti in comune sia nella medicina di Mandel che nella Dentosofia.

Il sintomo della malattia o la disfunzione masticatoria  rappresentano quindi l’aspetto materiale  conseguente ad un’informazione sub-atomica che ha un significato ben preciso per il soggetto che la porta. Nel caso in cui, attraverso il sintomo, avvenga la rielaborazione di tale significato si potrà ottenere la guarigione.

Ecco allora che anche nella Dentosofia il sintomo diventa un’opportunità  di comprensione di sè stessi e dei propri conflitti.

Il ruolo del colore

È necessario però soffermarci su un’altra intuizione di Peter Mandel : egli comprese che tutti i nostri organi, le nostre cellule, vibrano ad una frequenza specifica che può essere espressa in uno dei sette colori dello spettro.

Fritz Albert Popp, premio Nobel della fisica nel 1921,con la scoperta dei biofotoni, conferma come la luce e i fotoni partecipino  alla comunicazione cellulare.

Nella malattia si ha l’interruzione della comunicazione tra cellule.

Mandel utilizzando la cromopuntura, cioè apponendo un fascio di luce in punti specifici sulla pelle, consente la riattivazione dell’informazione interrotta, ripristinando la vibrazione corretta che porterà al recupero dello stato di salute.

La diagnosi Kirlian

Per comprendere quali sono le zone deboli del corpo l’utilizzo della fotografia Kirlian permette di effettuare una diagnosi energetica (Dept) attraverso la valutazione delle zone terminali (mani e piedi) nelle quali le linee di comunicazione sono interrotte o alterate.

La topografia, codificata da Mandel attraverso i numerosi studi, consente, inoltre una precisa lettura su diversi livelli: la comprensione delle zone deboli, la valutazione della sequenza temporale con cui l’organismo ha espresso i suoi sintomi e le potenzialità di sviluppo degli stessi.

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La dentosofia si integra con la medicina esogetica

I denti sono gli unici organi che hanno un periodo di eruzione legato alla crescita dell’individuo.

Codificano quindi delle tappe importanti nello sviluppo dell’essere umano.

Diventa interessante capire come sono stati recepiti i vari passaggi della persona nell’arco della vita, in funzione del significato che i denti portano.

Per esempio gli incisivi centrali superiori, come abbiamo visto ‘codificano’  l’archetipo materno (dente sinistro) e l’archetipo paterno (dente destro) rispetto al passato, quindi alla genealogia.

La loro posizione anomala o le patologie presenti esprimono la disarmonia delle figure genitoriali nella storia personale.

Ad esempio una frattura dell’elemento ‘paterno’ nell’infanzia del soggetto può significare un risentito di ‘frattura emozionale’ con la figura paterna (‘padre padrone’ nella genealogia, o padre assente…)

Conclusione: quali sono quindi gli aspetti in comune?

L’opportunità che può avere il dentista dentosofo attraverso la dept (strumento diagnostico funzionale) è  la lettura di una mappa a conferma di quelli che possono essere i conflitti e i retroscena già evidenziabili nel cavo orale.

L’unità funzionale del dente intesa come organo, l’odontone (dente+legamento+alveolo, cioè osso circostante), inoltre, si colloca all’interno dei circuiti funzionali che Mandel riprende dagli studi di Gleditsch.

L’odontone svolge un ruolo prioritario nella tossicosi focale (denti devitalizzati, otturati con amalgami, cicatrici post-estrattive)

Quindi aldilà del concetto ‘filosofico’ e del significato simbolico dei denti, la Dept permette di intercettare anche il dente che crea un campo di disturbo (pollici destro e sinistro)

Alla luce di questi elementi diagnostici, quindi, ecco aprirsi nuovi scenari di diagnosi ma soprattutto di terapia.

Il trattamento dell’odontone con la cromopuntura  avrà delle ripercussioni anche sul suo significato simbolico.

Quindi l’incontro tra la medicina Esogetica con i suoi numerosi strumenti terapeutici basati sull’uso delle frequenze cromatiche, e la Dentosofia attraverso l’uso dell’attivatore, porta ad un eccellente recupero dell’equilibrio psico-fisico emozionale del paziente.

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BIBLIOGRAFIA

M Monteaud Denti e salute

L Bastianello I-denti-tà

Ovidi ‘perché i figli della Playstation hanno i denti storti’

M Caffin ‘i denti parlano di te’

PMandel manuale pratico di cromopuntura

PMandel diagnosi energetica dei punti terminali

Gleditsch riflessoterapie

Riferimenti

Dott.ssa Claudia Sormani Odontoiatra

Dentosofia e Cromopuntura (secondo il metodo P.Mandel)

Laureata in odontoiatria e protesi con lode a Pavia nel ‘94 svolge la professione secondo i requisiti dell’odontoiatria moderna, estetica e funzionale prestando attenzione all’intera persona grazie agli studi di dentosofia, di medicina esogetica, di odontoiatria postulare e di medicina naturale.

Riceve a Cavenago d’Adda (Lodi) 0371-709024

sormaniolistico@gmail.com